Lisbona
Viaggiando per Lisbona
con la bocca impiastricciata
molti tagli sulle mani
e ben poco di credibile
non sono sicuro
di come siano andate le cose
ma c’è qualcuno più gentile
sulla riva in un’ultima ora
ma c’è qualcuno più gentile
sulla riva in un’ultima ora
Vivono sulle colline nelle trincee parlano con i cani e sorvegliano il fiume si lamentano degli angoli e danno tutto per partire hanno la meraviglia intrappolata tra il dolore e le dita hanno la meraviglia intrappolata tra il dolore e le dita
Oltrepassando i carri nella piazza ho avuto come l’impressione di essere già passato di qui tra poco la notte calerà di colpo e le nostre intenzioni non basteranno a coprirci da molti giorni cammino sul fianco della strada seguo la pioggia che brilla come quarzo nella luce di un faro inseguo la pioggia che brilla come quarzo sulla coda del faro
Mentre l’inverno s’impone e sprofonda i suoi fianchi sui rimasugli di calore sulla gloria delle parole questa notte io vorrei essere come l’acqua del fiume che abbandona nel buio la città quel che avanza sarà collera quel che avanza sarà sdegno camminando oltre ai fuochi dove non si va
E lei sorride sempre quando arriva nell’angolo accartoccia i suoi vestiti e ti socchiude ti chiude ancora la bocca ma il suo dente migliore sarà dove il pensiero si fa dolce ma il suo dente migliore sarà dove il pensiero si fa dolce
Viaggiando per Lisbona con la bocca impiastricciata molti tagli sulle mani e ben poco di credibile
Vivono sulle colline nelle trincee parlano con i cani e sorvegliano il fiume si lamentano degli angoli e danno tutto per partire hanno la meraviglia intrappolata tra il dolore e le dita hanno la meraviglia intrappolata tra il dolore e le dita
Oltrepassando i carri nella piazza ho avuto come l’impressione di essere già passato di qui tra poco la notte calerà di colpo e le nostre intenzioni non basteranno a coprirci da molti giorni cammino sul fianco della strada seguo la pioggia che brilla come quarzo nella luce di un faro inseguo la pioggia che brilla come quarzo sulla coda del faro
Mentre l’inverno s’impone e sprofonda i suoi fianchi sui rimasugli di calore sulla gloria delle parole questa notte io vorrei essere come l’acqua del fiume che abbandona nel buio la città quel che avanza sarà collera quel che avanza sarà sdegno camminando oltre ai fuochi dove non si va
E lei sorride sempre quando arriva nell’angolo accartoccia i suoi vestiti e ti socchiude ti chiude ancora la bocca ma il suo dente migliore sarà dove il pensiero si fa dolce ma il suo dente migliore sarà dove il pensiero si fa dolce
Viaggiando per Lisbona con la bocca impiastricciata molti tagli sulle mani e ben poco di credibile