Canto n 32
Un profumo d’amore agita il petto della terra in travaglio di fiorire, allettando il suo peso troppo stretto in un respiro d’esseri avvenire, che ridesta in germoglio il suo grembo di scoglio.
O respiro del cielo, allevia, insieme con la tua zolla, questa polpa densa d’uomo restio, che troppo a stento freme nel bacio tuo: voluttà tanto immensa ch’ei trema, se lo inondi del profumo dei mondi.
Come il terriccio si frantuma in brio d’aromi alati e di verdure in fiore, tale in me tu converti il tetro fio d’ansie antiche, in tue sillabe sonore, dove ai suoni s’alterna la tua fragranza eterna.