L'ARTE DELLA GUERRA

20_10_2011 >
ATTACCO CON IL FUOCO (SULLA CAPITALE)

1. Sun Tzu disse: Ci sono cinque modi di attaccare con il fuoco.

   a) Appiccare il fuoco quando i soldati sono nel campo.
   b) Bruciare le provviste.
   c) Bruciare i carri da trasporto
   d) Bruciare gli arsenali ed i magazzini.
   e) Scagliare oggetti incendiari contro i nemici.

2. Per condurre un attacco con il fuoco dobbiamo avere condizioni idonee. Il materiale per l’attacco con il fuoco dovrebbe essere sempre disponibile.

3. C’è una stagione propizia per condurre attacchi con il fuoco e giorni adatti per intraprendere l’azione.

4. La stagione adatta è quella secca; ed i giorni propizi sono quelli in cui la luna è nelle costellazioni del Sagittario, Pegaso, del Cratere e del Corvo perché in corrispondenza di esse si hanno i giorni ventosi.

5. Negli attacchi con il fuoco è necessario essere preparati ad affrontare cinque possibili sviluppi:

   a) Quando il fuoco scoppia dentro l’accampamento nemico, intervenire immediatamente con un attacco dall’esterno.
   b) Se c’è un’eruzione di fuoco dentro l’accampamento nemico, ma i soldati all’interno rimangono quieti, attendi                          un’occasione migliore e non attaccare.
   c) Quando la potenza delle fiamme ha raggiunto la massima altezza, se c’è la possibilità, rinforzala con un attacco;              altrimenti non muoverti.
   d) Se è possibile condurre un attacco col fuoco dall’esterno non aspettare che si sia propagato all’interno per fare             irruzione, ma sviluppa il tuo attacco al momento opportuno.
   e) Quando appicchi il fuoco, resta sopravento. Non attaccare sotto vento.

 

6. Un vento che sorge durante il giorno soffia a lungo, ma una brezza notturna cala presto.

7. In ogni armata le cinque variabili connesse con l’uso del fuoco devono essere conosciute, i movimenti delle stelle calcolati; inoltre occorre tenere d’occhio i giorni propizi.

8. Pertanto, coloro che usano il fuoco come ausilio alla loro avanzata mostrano intelligenza; coloro che si avvalgono anche dell’acqua accedono ad una forza ulteriore.

9. Per mezzo dell’acqua un nemico può essere isolato, ma non privato di tutte le sue dotazioni.

10. Nefasto è il destino di colui che cerca di vincere le battaglie, dunque, riesce nei suoi attacchi senza sfruttarne gli esiti; il risultato sarebbe uno spreco di tempo ed una generale stagnazione.

11. Di qui il detto: il comandante illuminato pianifica con anticipo; il buon generale sa far fruttare le sue risorse.

12. Non muoverti se non vedi un vantaggio; non usare le tue truppe a meno che non ci sia qualcosa da guadagnare; non combattere a meno che la posizione non sia critica.

13. Nessun sovrano dovrebbe mettere le truppe in campo semplicemente per gratificare il proprio umore; nessun generale dovrebbe andare in battaglia solo perché è indignato.

14. Se ci sono dei vantaggi conviene muoversi; altrimenti meglio restare fermi.

15. L’ira, nel tempo, può trasformarsi in gioia, e all’indignazione può seguire la soddisfazione.

16. Ma un regno che è stato distrutto una volta non può risorgere; e nemmeno un morto può essere riportato in vita.

17. Pertanto il comandante illuminato è paziente ed il buon generale pieno di cautele. Questa è la via per conservare il paese in pace e l’esercito integro.